Varianti patogenetiche nei geni COL4A1 e COL4A2 sono alla base di malattie sistemiche rare che predispongono ad emorragia intracranica e al coinvolgimento vascolare a livello renale, oculare, cardiaco e muscolare. L’emorragia intracranica fetale rappresenta un evento raro con una prevalenza stimata di 1:10.000 gravidanze, associato a un significativo rischio di conseguenze neurologiche a lungo termine e morte fetale nei casi più gravi; può manifestarsi come porencefalia, leucoencefalia e aneurismi intracranici. Nella maggior parte dei casi la causa di emorragia intracranica fetale rimane inspiegabile (1).
In passato la presenza di porencefalia era stata spesso considerata il risultato di un insulto esterno, ad esempio sanguinamento perinatale e post-anossico senza alcuna base genetica e in assenza di una coagulopatia.
Solo all’inizio degli anni 2000 è stata identificata la presenza di mutazioni nei geni COL4A1 e COL4A2 come causa di porencefalia, a trasmissione autosomica dominante (2).
I geni COL4A1 e COL4A2 codificano rispettivamente per le catene a1 e a2 di collagene di tipo IV. Il collagene di tipo IV è un componente del collagene non fibrillare, costituente principale delle membrane basali di molti tessuti, tra cui quella dell’endotelio vascolare (3).
Le conseguenze cliniche di una mutazione del gene COL4A1 sono estremamente variabili per gravità, tipologia ed età di insorgenza con ampie variazioni intra- ed interfamiliari (Tab. 1).
Alcune persone infatti sono del tutto asintomatiche mentre altre possono sviluppare complicanze gravi, anche potenzialmente letali. Alcuni soggetti possono sviluppare solo sintomi specifici come emicranie isolate o ictus durante l'infanzia o l'età adulta. Il numero ridotto di pazienti ad oggi identificati non permette di definire un quadro completo della variabilità clinica e prognostica. Esiste infatti un ampio spettro di fenotipi clinici correlati alle mutazioni in COL4A1 (OMIM 120130) (Fig. 1) (4):
Le mutazioni nel gene COL4A2 (OMIM 120090), invece, sono responsabili della porencefalia autosomica dominante di tipo 2 (presentazione simile al tipo 1): malattia dei piccoli vasi con compromissione neurologica variabile derivante da un'irrorazione vascolare disturbata che porta alla degenerazione cerebrale, si manifesta all’imaging come porencefalia. Le persone affette presentano tipicamente emiplegia, convulsioni e disabilità intellettiva, sebbene la gravità sia variabile.
A causa dell'espressione clinica estremamente variabile con ampie variazioni intra- ed interfamiliari ed evidenza di penetranza incompleta (5), le mutazioni dei geni del collagene di tipo IV sono spesso sotto diagnosticate. Il sequenziamento dei geni COL4A1 e COL4A2 dovrebbe essere preso in considerazione in tutti i neonati con una cisti porencefalica e/o emiparesi alla nascita così come nei neonati con emorragia intracranica di eziologia sconosciuta.
Recentemente, il test genetico è stato raccomandato anche nei neonati con malattia emolitica di eziologia sconosciuta, specialmente quando vengono identificate altre manifestazioni correlate a COL4A1 (6). Tra i meccanismi patogenetici ad oggi non sono state riportate delezioni o duplicazioni intrageniche ma, quasi esclusivamente, varianti missenso. In relazione a ciò una ricerca di duplicazioni/delezioni di grandi dimensioni può avere una resa molto bassa (6).
I disturbi correlati a COL4A1 e a COL4A2 sono ereditati in modo autosomico dominante e coinvolgono maschi e femmine in numero uguale. Almeno il 50% delle persone con diagnosi di disturbo correlato a COL4A1 ha un genitore affetto. Si stima che il 27% dei pazienti abbia una variante insorta de novo. La penetranza dei disturbi correlati a COL4A1 è incompleta, per alcuni autori invece è prossima al 100% (4), con un'espressività variabile per età di insorgenza e gravità dei sintomi clinici, anche nella stessa famiglia.
Ci sono alcune condizioni che possono simulare i disturbi correlati a COL4A1 e COL4A2:
Nelle gravidanze in cui il feto ha un rischio di disturbo correlato a COL4A1 è raccomandato il parto cesareo per prevenire lesioni vascolari attribuibili ai traumi del parto.
Non esistono protocolli di trattamento standardizzati o linee guida per le persone affette. Le terapie si basano sui sintomi specifici di ogni individuo. Ragionevole è una valutazione clinica annuale, può essere proposto un imaging cerebrale regolare, in particolare per valutare la dimensione degli aneurismi cerebrali asintomatici.
Importante la prevenzione delle manifestazioni primarie: evitare l’esposizione agli anticoaugulanti e alle attività che comportano un aumentato rischio di trauma cranico per ridurre il rischio di emorragia intracranica; evitare il fumo e ridurre l’ipertensione per un rischio aumentato di ictus.
Dopo la diagnosi iniziale, per stabilire l'estensione della malattia si raccomanda l’esecuzione di: RMN cerebrale; TAC angiografica cerebrale; valutazione oftalmologica con valutazione del fundus oculi ed esame con lampada a fessura; ecografia o TAC addominale; misurazione della concentrazione sierica di CK; misurazione della concentrazione di creatinina sierica e stima della velocità di filtrazione glomerulare; valutazione per la presenza di ematuria; elettrocardiogramma (ECG) ed ecocardiografia.
In alcuni pazienti con storia prenatale e perinatale complicata, le malformazioni cerebrali possono essere erroneamente diagnosticate come conseguenza diretta dell'insulto pre/perinatale e i test genetici possono anche non essere raccomandati. L’esistenza dei disturbi correlati a COL4A1 (e COL4A2) suggerisce l'importanza della valutazione genetica e di una diagnosi precoce anche nei pazienti con causa apparentemente "non genetica" di malformazioni congenite come la porencefalia e specialmente nei casi di sanguinamento intracerebrale fetale altrimenti inspiegabili (1).